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GINOCCHIO

Il ginocchio è una delle articolazioni più forti e resistenti del nostro corpo.

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Il peso che il nostro ginocchio sostiene quando camminiamo è pari a circa 3 volte il nostro peso corporeo e quando corriamo può arrivare anche a 6-7 volte. Questo vuol dire che il ginocchio di una persona che pesa 70Kg durante il cammino sopporterà 210Kg e durante la corsa più di 350Kg.  

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D'altra parte però sappiamo che bastano piccole debolezze che se non individuate subito potrebbero causare nel lungo termine infortuni e dolori.

 

 

Le 3 articolazioni della gamba (anca ginocchio e piede) vanno considerate sia singolarmente sia come unità perché quando siamo sotto carico (ad esempio durante il passo) ad ogni movimento del piede corrisponde un movimento di ginocchio e anca.

 

 

Se una di queste 3 articolazioni presenta una biomeccanica alterata o una debolezza muscolare, questa alterazione influirà sulle altre due, che compenseranno modificando il loro pattern di movimento con un conseguente sovraccarico di determinate strutture. Questo è fondamentale da considerare perché significa che a volte la causa del dolore si trova a distanza dal distretto sintomatico. 

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Sarebbe un pò uno spreco di tempo, ad esempio,  rinforzare solo il quadricipite per un dolore al ginocchio se invece il dolore fosse dovuto ad una debolezza dei muscoli dell'anca. Se ci limitassimo a valutare solo il ginocchio perderemmo di vista il reale problema. 

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Perché allora quando c'è un'alterazione del movimento non ce ne si accorge subito? 

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Il nostro corpo ha una capacità enorme di ADATTAMENTO, il che vuol dire che nel breve termine metterà in atto dei cambiamenti impercettibili che saranno sufficienti a compensare.

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Quando però questa alterazione continua nel tempo, il corpo può esaurire la capacità di adattamento e mandare segnali di dolore come allarme. 

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MA FATE ATTENZIONE, LA PRESENZA DI DOLORE NON SEMPRE SIGNIFICA DANNO TISSUTALE, OSSIA NON SEMPRE DOBBIAMO PENSARE CHE LA PRESENZA DI DOLORE SIA DOVUTA A QUALCOSA DI "ROTTO" O  "DA AGGIUSTARE".

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Sarà fondamentale rivolgersi a chi di fiducia per una valutazione ed un piano di trattamento specifico per il problema. 

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Possiamo suddividere le patologie del ginocchio in traumatiche e non traumatiche, a seconda del meccanismo di lesione. A volte una stessa lesione potrebbe essere sia di origine traumatica che non traumatica. 

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TRAUMATICHE: 

-lesione legamentosa (crociato anteriore/posteriore, collaterale mediale/laterale)

-lesione meniscale

-fratture (piatto tibiale, condilo femorale, rotula)

-lussazione rotulea

-rottura tendinea

-strappo muscolare

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NON TRAUMATICHE

-sindrome di dolore anteriore di ginocchio (sindrome femoro-rotulea/condromalacia della rotula)

-tendinopatie (rotulea/quadricipitale sono le piu' comuni)

-irritazione del cuscinetto adiposo

-sindrome della plica mediale 

-sindrome della bendelletta ileo-tibiale

-sindrome della zampa d'oca

-dolore meniscale

-artrosi femoro-tibiale o femoro-rotulea

-instabilità rotulea

-sindrome di Osgood-Schlatter (patologia giovanile)

-cisti di Baker

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Nel caso di un evento traumatico con conseguenti lesioni gravi, si procederà con gli adeguati interventi, chirurgici e non, in collaborazione di uno specialista che suggerirà  la strada più idonea da intraprendere.

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Solitamente è previsto  un periodo di riposo per evitare al tessuto leso di peggiorare e successivamente un recupero graduale. Dopo un evento traumatico a volte il periodo di riposo è associato all'utilizzo di un tutore che limiti i  movimenti aggravanti. 

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Nelle condizioni non traumatiche il riposo è definito riposo funzionale, sconsigliando (esclusi alcuni casi) un riposo assoluto e interrompendo solamente le attività che influiscono sull'insorgere del dolore. 

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Sarà d'aiuto però, sotto la guida di un professionista, continuare le attività che non provocano dolore ed eseguire esercizi specifici per mantenere buoni livelli di fitness, evitare indebolimento muscolare di altri distretti e decondizionare il fisico.

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