TORACE E SCAPOLE
Il dolore intorno alla zona del torace o delle scapole solitamente può essere riconducibile a strutture ossee, cartilaginee, muscolari e nervose.
In seguito ad un trauma o ad una caduta è comune avvertire dei dolori che si irradiano intorno alla zona del torace, esacerbati da respiri profondi, starnuti o colpi di tosse.
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Dopo episodi del genere è fondamentale escludere un eventuale coinvolgimento delle coste e delle cartilagini costali, che potrebbero presentare piccole linee di frattura o ematomi ossei. In tal caso, dopo una valutazione dello specialista, sarà necessario salvaguardare l'area tramite riposo funzionale, evitando sforzi non necessari o lavori troppo pesanti per favorire la riduzione del dolore e la guarigione del tessuto leso.
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Se la presenza di condizioni mediche serie è esclusa si potrebbe ipotizzare che la fonte del dolore sia di origine muscolare, dovuta per esempio ad uno spasmo dei muscoli intercostali, pettorali, dentato anteriore, romboidi, gran dorsale e di altri che partecipano alla biomeccanica del torace e della respirazione. In questo caso, per assicurare un miglioramento della sintomatologia, saranno efficaci tecniche di massaggio, tecniche attive e passive di mobilizzazione e manipolazione del torace ed esercizi di rinforzo mirati.
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L'insorgenza di dolore muscolare a livello delle scapole è molto comune anche in assenza di traumi o cadute: la colonna toracica, rispetto alla colonna cervicale e a quella lombare è molto rigida per la presenza delle coste, che non permettono ampi movimenti di rotazione e inclinazione.
Questa rigidità inoltre aumenta a causa delle nostre abitudini, dato che la maggior parte delle attività quotidiane si svolgono principalmente in flessione ed estensione della colonna e quasi mai in rotazione (prendere un peso, mangiare, stare seduti, lavarsi, guidare ecc.).
A lungo andare questo fa sì che la colonna toracica si irrigidisca ulteriormente, creando squilibri a livello lombare e cervicale poiché bassa schiena e collo compenseranno per garantirci il movimento che ci serve.
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A questo si aggiungono i muscoli posteriori delle scapole che, indeboliti dalle nostre posizioni sostenute (spalle e testa chine in avanti), limitano ulteriormente la mobilità del torace aggravando il dolore.
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La soluzione a tale problema trova spazio nella fisioterapia e nell'esercizio. E' necessario ripristinare il movimento completo della colonna toracica lavorando sulle varie direzioni e rinforzare quei muscoli inattivi che fanno fatica a farci mantenere una postura corretta. In questo modo allentiamo anche la pressione su parte cervicale e lombare.
Si possono utilizzare inizialmente tecniche di massaggio per rilassare la muscolatura e successivamente manovre di mobilizzazione del torace, effettuate sia dal fisioterapista che dal soggetto stesso a casa; necessari saranno esercizi di stretching passivo e attivo, esercizi di rinforzo mirati ed esercizi sport-specifici nel caso il vostro obiettivo sia un particolare gesto sportivo.
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Non dimentichiamo che un dolore interscapolare potrebbe essere anche di origine nervosa.
Pensiamo ai nervi come dei fili elettrici che si diramano lungo tutto il corpo. Alcuni dei fili che partono del collo sono destinati alle braccia e alle mani, altri si dirigono verso il resto del corpo, tra cui la zona delle scapole.
Quando a livello cervicale uno di questi fili viene "infastidito", il dolore potrebbe irradiarsi lungo il suo decorso. L'irritazione del nervo potrebbe essere causata da diversi fattori, tra cui una compressione a livello cervicale, tensione muscolare, malattie metaboliche, diabete, ecc.
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Altre sindromi dolorose toraciche da considerare:
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-sindrome di T4,
-sindrome dello stretto toracico
-fuoco di sant'Antonio
-dolore riferito dagli organi interni
-problemi respiratori e cardiaci
-dolore vertebrale o discale
-sindromi infiammatorie sistemiche come Lupus, Artrite Reumatoide, Sclerodermia, Spondilite Anchilosante e altre
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Il dolore a livello toracico potrebbe indicare condizioni serie; il fisioterapista vi aiuterà a rivolgervi ad uno specialista quando il quadro dei sintomi e la storia clinica individueranno campanelli d'allarme.