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ZONA LOMBARE: MAL DI SCHIENA

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Il mal di schiena  è un problema molto studiato perché affligge almeno una volta nella vita l'80% della popolazione. La vera questione però è che di questo 80%, l'85-90%  viene definito come mal di schiena ASPECIFICO, ossia non presenta alcune cause anatomiche e fisiopatologiche che lo giustifichino. 

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Tra i mal di schiena SPECIFICI abbiamo quelli dovuti a:

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-fratture

-malattie reumatoidi o metaboliche

-stenosi spinale

-problemi discali gravi 

-sindrome della cauda equina

-neuropatie

-alterazioni degenerative in stadio avanzato

-infezioni

-tumori

-altro

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I mal di schiena SPECIFICI rappresentano solo il 5% di tutti i mal di schiena della popolazione generale. 

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​Lombalgia (o mal di schiena) ASPECIFICA significa invece che il dolore non è dovuto a nessuna malattia particolare o danno anatomico sottostante.  

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Si pensa che la causa possa essere tensione, sovraccarico o debolezza muscolare, stress legamentosi, cambi degenerativi a livello delle articolazioni, ipo e iper mobilità, dolore delle faccette articolari (piccole articolazioni a livello vertebrale), fattori che potrebbero provocare una sensibilizzazione a livello lombare e che, per motivi di posture lavorative, sport, sedentarietà o genetica potrebbero provocare dolore.

 

 

Lombalgia aspecifica significa quindi che non è possibile identificare al 100% la causa del dolore tramite test o esami strumentali e mostrare esattamente da dove proviene, ma grazie alla storia del paziente, ai sintomi, a test di forza e lunghezza muscolare e altri movimenti attivi si potrebbe ipotizzare una certa diagnosi e stabilire il piano di trattamento più adatto al caso. 

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Come potete leggere nella sezione del dolore cronico, i comportamenti del nostro corpo sono a volte complessi e non del tutto spiegati scientificamente. 

Quando si parla di dolore infatti intervengono una serie di elementi che riguardano la vita a tutto tondo della persona e che possono influenzarne la percezione in bene o in male.

 

 

Il nostro corpo si sensibilizza in maniera differente a seconda di quanto tempo proviamo dolore, delle attività che facciamo, di con chi stiamo e di come siamo fatti; questo determina che la soglia di insorgenza del dolore può diventare più bassa o più alta anche in assenza di reali peggioramenti o miglioramenti della condizione di base. 

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Da una parte questo è positivo perché  indica che nonostante a volte si soffra di mal di schiena ricorrenti non vuol necessariamente dire che ci sia un danno o un'infiammazione sottostante. Se anche tu soffri spesso di mal di schiena e vuoi approfondire questo argomento leggi il blog sul dolore cronico. 

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I trattamenti fisioterapici passivi come massaggio, mobilizzazioni e manipolazioni sono di grande aiuto nel gestire la fase acuta del dolore, ma devono necessariamente essere abbinati a esercizi attivi mirati al recupero del movimento e della forza muscolare.

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ARTICOLAZIONE SACRO-ILIACA

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Altro problema molto comune nella popolazione generale sono i dolori nella zona più bassa della schiena. Qui abbiamo due piccole articolazioni dette sacro-iliache che sono il punto di incontro tra colonna lombare/sacrale e bacino. 

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Il gioco di queste articolazioni è minimo, quasi impercettibile, ma di fondamentale importanza perché permette di disarticolare e ammortizzare i movimenti di una parte del corpo rispetto alla parte opposta, e quelle della schiena rispetto agli arti inferiori, il tutto reso possibile anche grazie dalla presenza di fortissimi legamenti che ne garantiscono la stabilità. 

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A causa di questo insieme di pressioni a cui le articolazioni sacro-iliache sono sottoposte è possibile che ci siano delle reazioni dolorose. 

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In questo caso il fisioterapista vi aiuterà ad individuare eventuali squilibri ed intraprendere un percorso di esercizi adeguati per ripristinare la funzionalità del distretto. 

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